Terzo Millennio

Ricordate il settimanale “Avvenimenti”? Per un certo periodo è stato una valida (e intelligente) alternativa a settimanali classici quali “Panorama” e “L’Espresso”.
Tra le altre iniziative di questo bel giornale c’era una collana di libretti agili da edicola, curata da Silverio Novelli, che era il caporedattore delle pagine culturali del settimanale.

Ebbene, Silverio era (lo è ancora, immagino), un grande appassionato di fantascienza, oltre che un buon scrittore, e quindi entrammo subito in sintonia quando mi propose di realizzare una antologia di racconti italiani del fantastico.

Era il 1996, e “Terzo Millennio”, questo il titolo della raccolta, ottenne un buon gradimento di pubblico.

Contiene i racconti:
Il traguardo del nuvolario di Salvatore Perillo
Datemi la mia dolce geisha di Giandomenico Antonioli
Sindrome Gabrielli di Franco Clun
Eglefino di Tritone in brodetto di Francesco Salinitro
Viaggiatori nella tempesta di Giampaolo Simi
Come una sinfonia di Marcello Vicchio
Secondo avvento di Paolo Ceccarelli
Status judicandi di Antonio Piras
Ketama di Silvio Sosio
Ai no Fuan di Emiliano Farinella
Storia di Omero di Vittorio Catani

Dalla mia introduzione
Esiste una via italiana della fantascienza? Questa domanda ricorre spesso tra gli appassionati e gli operatori del settore, e puntualmente resta senza risposta, da una parte perché la situazione intrinseca del mercato italiano (per la fantascienza e non solo) è tale da scoraggiare qualunque considerazione o ricerca in merito, dall’altra perché probabilmente ai lettori quesiti del genere interessano poco. Per la mia personale esperienza posso solo dire che in Italia esistono degli ottimi scrittori di fantascienza (e del fantastico più in generale) e delle opere significative di questo genere, che nulla hanno da invidiare al prodotto anglosassone, generalmente padrone del mercato. In realtà, quello che manca in Italia sono gli spazi a disposizione degli autori nostrani, non solo perché’ gli editori sono restii a imbarcarsi in operazioni dall’incerto futuro (si sà, noi italiani siamo esterofili per natura, lo si vede nei libri ma anche nella musica, nelle automobili e in molti altri aspetti economico-sociali) ma anche e soprattutto perché l’offerta di materiale valido non è così sostenuta da consentire la gestione e la realizzazione di questi spazi. Un gatto che si morde la coda, insomma: gli editori non hanno materiale, quindi si richiudono a riccio, e gli autori non producono perché spazi di manovra non ce ne sono. Eppure, quando questi spazi improvvisamente vengono concessi, ecco comparire l’ottima qualità del prodotto italiano. Mi riferisco alla pubblicazione di racconti su riviste come “Urania” o la recentemente defunta versione italiana della “Isaac Asimov Science Fiction Magazine”, oppure al mio stesso lavoro di antologista che si è concretizzato nell’arco di un solo anno (fatto più unico che raro nel nostro paese) nella realizzazione di tre cofanetti antologici per la casa editrice Stampa Alternativa: Fantasia, Erotic Horror e Cyberpunk. E adesso questa antologia per “Avvenimenti”, un evento prestigioso che consente alla narrativa italiana del fantastico di travalicare i confini degli appassionati del genere e di proporsi a una vasta gamma di pubblico, un pubblico selezionato in partenza dalla qualità della rivista, intelligente e attento alle buone letture (lo dimostra il grande spazio che “Avvenimenti” dedica alle recensioni librarie e alle interviste ai migliori scrittori del nostro paese), che certamente apprezzerà i racconti contenuti in questa antologia dal titolo futuristico ma neppure troppo, visto che il terzo millennio è ormai alle porte. Di seguito a questa mia introduzione potrete leggere undici racconti che affrontano tutti gli argomenti della letteratura del fantastico, dalla fantascienza al fantasy, dall’horror al cyberpunk. Ma la vera particolarità è che gli autori presenti sono tutti esordienti o comunque alla prima pubblicazione di un certo prestigio, a parte il veterano Vittorio Catani, già romanziere per la Mondadori ed esponente di quella fantascienza dal “sapore” italiano che rinnega con forza la blanda imitazione del modello anglosassone. Eppure, se anche le firme non sono prestigiose, vi renderete conto fin da subito che gli ingredienti per un’ottima narrativa d’evasione (che è poi il senso ultimo della fantascienza, senza doversi stare a dannare l’anima alla ricerca di significati più profondi e “importanti”) ci sono tutti, e si fanno apprezzare non solo per la forza delle idee e per la freschezza dello stile, ma anche e soprattutto per l’intrinseca qualità narrativa che non fa rimpiangere la penna famosa o il nome di prestigio. Il che, per il sottoscritto, non è solo una soddisfazione personale ma anche la conferma che il panorama degli autori italiani del fantastico è vasto e di ottima qualità, e se vi fossero più spiragli per la pubblicazione e una “scuola” che possa dare forma a un movimento interno di autori svincolato dalla continua spinta propositiva della narrativa d’oltre oceano, allora forse la via italiana della fantascienza non sarebbe più una chimera, bensì una splendida realtà a cui guardare con molta attenzione. A partire, naturalmente, dai racconti ospitati in questa antologia.

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